BAMBINI IN ETA’ PRE-SCOLARE CON UN GENITORE CHE SOFFRE DI UN DISTURBO PSICHICO

Durante gli anni della scuola materna (2-5 anni) i bambini iniziano a sviluppare piccole aree di autonomia. Diventano più autosufficienti, propositivi e iniziano ad avere un ruolo più attivo aprendosi ad altre relazioni fuori dal nucleo familiare, come le maestre e i compagni. Iniziano a sperimentare le loro competenze sociali ed emotive, pur essendo ancora deboli e incerte. E’ proprio la loro relazione con i loro genitori a fornire le basi per il loro sviluppo sociale ed emotivo al di fuori della famiglia.

 

Cosa può accadere quando un genitore soffre a causa di un disturbo psichico?

La capacità dei genitori di fornire cure e stimoli adeguati può essere messa in discussione dalla sofferenza psichica. Il sintomo sperimentato dal genitore e/o gli eventuali effetti dei farmaci possono influire direttamente sulla qualità delle loro interazioni con il figlio e sul tipo di attaccamento.

Quando un genitore non sta bene può essere difficile far fronte alla cura quotidiana del proprio figlio, alla sua routine o gestire attività ricreative o occasioni per favorire la socialità.

Laddove il bambino sperimenta l'isolamento sociale le opportunità di interagire e apprendere da altri genitori e figli sono ridotte.

 

Aiutare i bambini in età prescolare a comprendere ciò che sta succedendo

I bambini più piccoli potrebbero non avere le competenze linguistiche per descrivere le loro osservazioni e percezioni, ma sono consapevoli della malattia del genitore. Vedono alcuni comportamenti, sintomi o stati d’animo ma magari non fanno domande e non ricevono quindi spiegazioni adeguate.  Questo può generare nei bambini delle fantasie su ciò che sta accadendo in casa insieme a stati d’animo di preoccupazione, paura e colpa. Per questo motivo è importante che vengano informati su ciò che sta accadendo, usando un linguaggio appropriato all’età, anche solo sentirsi dire "La mamma sta prendendo una medicina che la aiuta a stare meglio”, rappresenta un aiuto concreto e fornisce rassicurazione.  È importante far sapere ai bambini che non è colpa loro se un genitore non sta bene dando le giuste informazioni che riducano la preoccupazione e i sentimenti di impotenza.

 

Possibili interventi

Quando un membro della famiglia non sta bene può risentirne l’intero sistema familiare, è importante osservare i bambini per cogliere eventuali cambiamenti che possono essere segni di sofferenza. Comportamenti diversi dal solito come ritiro, isolamento, abbattimento, rabbia, o risposte inappropriate in occasione della separazione dal proprio genitore o di eccessiva familiarità con estranei oppure l’incapacità di trovare conforto e consolazione anche se fornito dai propri genitori.

Se da un’attenta osservazione emerge che il bambino ha bisogno di aiuto è importante rivolgersi ad un professionista.

Esistono anche degli interventi preventivi condotti da professionisti, che possono essere rivolti a tutte le famiglie in cui un genitore soffre a causa di un disturbo psichico:

  • Interventi psicoeducativi con la famiglia, che possono prevedere anche colloqui individuali con il bambino.  Permettono di aumentare la consapevolezza del genitore su come i figli vivono e reagiscono alla sofferenza psichica presente in famiglia e come poterne parlare insieme. Rinforzano i genitori sull’importanza di incoraggiare i loro figli a parlare dei loro sentimenti, in questo modo i bambini imparano che i loro genitori si può parlare anche delle cose difficili e che loro sono lì per aiutarli, capire e gestire le emozioni.

Gli incontri individuali con i bambini possono essere utili dal momento che essi fanno fatica ad esprime le proprie emozioni, domande o pensieri di fronte al proprio genitore. Spesso temono di ferirli portando alla luce un tema troppo doloroso.

  • Gruppi psicoeducativi con i genitori.  Volgono a supportarli nelle loro competenze genitoriali, a migliorare la loro capacità riflessiva, la sintonizzazione con il proprio bambino e la consapevolezza che informare i figli su ciò che accade in famiglia significa proteggerli.
  • Assistenza attraverso programmi che possono includere l'home visiting, il professionista attraverso un’osservazione diretta della relazione genitore-figlio può supportare l’adulto nel fornire una cura adeguata alle esigenze di sviluppo del proprio bambino, all’interno di un ambiente idoneo e accogliente.

 

Download: leaflet-mbbn2aprile2020.pdf

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