La mia vita con un "PADRE DOC"

Il DOC è un disturbo subdolo, che fino a pochi anni fa era poco studiato e poco noto, soprattutto tra la gente comune. Oltre che alla persona che ne soffre direttamente, può nuocere anche a chi ne vive a contatto. Così, prima di essere identificato ed elaborato, può creare nei familiari una serie di ricadute molto negative, in termini di disagi di varia natura e sensi di colpa.

L’autrice è una di questi familiari: una figlia che ha combattuto la sua piccola ma difficile battaglia contro l’inconsistenza, la nebulosità e l’illogicità del «disordine sotto forma di ordine» che affliggeva suo padre.
In questo libro riporta la sua testimonianza di quella battaglia, attraverso le proprie esperienze di vita, a tratti disperanti, e le sue riflessioni su di esse, raggiunte sulla base di letture di libri specializzati in varie lingue, articoli stampa e Internet e anni di confronti personali con persone care e, in alcuni momenti, anche con professionisti della materia.

Racconta una storia dagli aspetti curiosi, in modo sincero e senza pudori o timori, analizzando i pro e i contro e cercando di mantenere una certa obbiettività. Il bisogno di comunicare e condividere, quasi soverchiante, è stato fondamentale nell’ideazione e nella stesura di questa testimonianza e, tramite la dolorosa elaborazione e presa di
coscienza, sì è rivelato liberatorio, come in una psicoterapia.
Per questo il grande auspicio dell’autrice è che possa essere utile anche ad altri: addetti ai lavori, ma soprattutto persone che condividono vissuti analoghi, per aiutarli a uscire dal ginepraio dei dubbi e delle insicurezze che per anni l’hanno accompagnata.

Il libro si rivolge a psichiatri, psicologi e counselor che si occupano in specifico del DOC, che potranno leggere il disturbo anche da un’angolazione alternativa a quella del paziente, cioè dalla prospettiva dei familiari che, spesso inconsapevolmente ma sempre con grande disagio, lo vivono tutti i giorni sulla propria pelle.
Oltre ai professionisti, il libro è diretto anche a tutte le persone che hanno avuto o stanno avendo esperienze analoghe di contatto con il disturbo, poiché l’informazione, la comunicazione, la condivisione e la solidarietà sono altamente terapeutici e aiutano a superare anche le difficoltà che sembrano più insormontabili.
Infine, il libro è indirizzato a tutti i lettori che apprezzano le storie vere, di vita vissuta, raccontate con sincerità.

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